Il Recinto

I nostri giardini sono luoghi diversi dal loro habitat naturale; quindi, sarà nostra premura cercare di ricreare il loro ambiente naturale, imitando, per quanto possibile, quello che troverebbero in natura.

Partiamo dalla recinzione.

Pensare di lasciare la tartaruga libera per il giardino non è un’idea saggia, difatti altri animali domestici, strade nelle vicinanze, taglia erba ecc. sono molto pericolosi per le nostre amiche.

 

Quindi sarà necessario creare una recinzione abbastanza alta (almeno 40-50cm) per proteggerle, meglio se con superfici lisce, prediligere il legno o pietra in confronto alla rete, in modo che non possano arrampicarsi, scappare e farsi del male alle zampe, ma anche per non permettergli di vedere e “sognare” quello che sta fuori, perché non solo sono abili scalatrici, ma sono anche delle curiose esploratrici, quindi meglio tenerle al sicuro.

 

Per le dimensioni le linee guida del CITES suggeriscono di non andare mai al di sotto dei 2 metri quadrati per esemplare, ma ricorda che maggiore è lo spazio, migliore sarà la sua qualità di vita.

Maschi e femmine? Meglio separarli.

Maschi e femmine, se possibile, vanno tenuti separati. Se preferisci tenere tutte le tue tartarughe di terra in uno stesso recinto, è consigliabile che ci sia un maschio ogni 4 femmine, per evitare che queste siano eccessivamente assillate da violenti e continui corteggiamenti.

Allo stesso modo, anche i piccoli di tartaruga vanno tenuti separati dagli adulti.

Ricordatevi di proteggere sotto e sopra.

Le tartarughe sono abili scavatrici, sono in grado di scavare buche profonde e addirittura tunnel; quindi è buona cosa mettere alla base una rete da ricoprire poi con la terra. Questa, non solo eviterà una fuga, ma eviterà anche ad altri animali come i roditori di entrare e banchettare, soprattutto se la vostra tartaruga è ancora piccola.

Abbiamo parlato di predatori che arrivano da sotto, ma non dimenticatevi che la vostra tartaruga (soprattutto se piccola) può essere un buon banchetto per un rapace come corvi, cornacchie, gufi, civette e altri rapaci, il becco e gli artigli possono uccidere e ferire anche tartarughe adulte. Quindi non dimenticatevi di mettere una rete al di sopra del recinto! Se la tartaruga è già adulta questo accorgimento è facoltativo, ma se vuoi una sicurezza in più, la rete è una buona scelta.

Ora che il recinto è pronto come dev’essere l’interno?

Dovranno sempre esserci:

  • un rifugio con al suo interno terriccio, torba e sabbia, molto probabilmente passeranno li il loro letargo quindi meglio se senza fondo per facilitare lo scavo e con l’ingresso spostato a lato, così avrà un angolo più riparato.

(che sia naturale con dei cespugli fitti o di tufo o legno, evita la plastica che accumula molto calore durante l’estate e non isola dal freddo)

  • un sottovaso per l’acqua alto 1-2 cm per evitare che non riescano a tenere la testa fuori e abbastanza largo per permetterle di entrare per bere, ricordati che loro entrano completamente in acqua e bevono anche dalle narici.
  • terra scavabile preferibilmente la torbache è un deposito composto da resti vegetali impregnati d’acqua e rappresenta un ottimo materiale per le tartarughe. Sebbene l’umidità sia molto importante, un eccesso può favorire la comparsa di muffe e dare problemi respiratori. Per questo, la torba può essere mischiata alla sabbia fina. La sabbia, facilmente scavabile, drenante e ottima per la termoregolazione, compensa gli eccessi e le mancanze della torba, formando un mix di pregio.
    Questa è utile anche in estate, quando le tartarughe si  interrarno per sfuggire al caldo eccessivo: questo si chiama estivazione.
  • zone di luce per permetterle di esporsi al sole e favorire la digestione e la produzione di calcio.
  • zone d’ombra con piante e cespugli dove possano ripararsi dal caldo estivo.
  • erbe spontanee che sono buonissime da mangiare.
  • pendenza del terreno. Sempre più spesso siamo soggetti a violenti e improvvisi temporali estivi, quindi è buona cosa cercare di dare una pendenza al terreno, dove il riparo sia nel punto più in alto, per evitare inondazioni e ristagni nel caso la terra non riesca a drenare velocemente l’acqua.

Linee guida Testudo s.s.p. in cattività

Dal sito dei Carabinieri, corpo forestale, vi segnaliamo:

  • Linee guida sintetiche per il mantenimento in cattività delle testuggini (Testudo spp.).
  • Superficie minima per il rispetto del benessere animale in allevamenti a scopo amatoriale.

Questo documento, elaborato dalla Commissione Scientifica CITES, non è un manuale per l’allevamento delle tartarughe terrestri ma il risultato di un’analisi tecnica delle caratteristiche spaziali e qualitative delle strutture finalizzate al mantenimento in cattività di questi animali in Italia. Le indicazioni fornite tendono a garantire il benessere degli animali.

Speriamo che l’articolo ti sia stato utile!

Potrebbe interessarti anche

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *