Il Letargo
Essendo animali a sangue freddo, hanno bisogno costantemente del calore del sole per raggiungere la loro temperatura ottimale ma, con l’arrivo del freddo, quando le temperature si abbassano troppo, le tartarughe non riescono più a scaldarsi.
E qui entra in gioco il letargo. Quando inizia il freddo, l’organismo delle tartarughe, rallenta in modo autonomo, fino a ridurre il consumo delle energie al minimo, aspettando che torni il caldo. Così inizia un sonno incosciente, per questo motivo cercano sempre un riparo che sia protetto sia dal freddo che dai predatori.
Quando inizia il letargo?
La temperatura ideale per il letargo va dai 4°C agli 8°C.
Al di sopra di queste temperature, l’organismo non rallenta, quindi la tartaruga resterà sveglia.
Al contrario, se la temperatura dovesse scendere sotto i 2°C la tartaruga rischia il congelamento.
Ricordate che queste temperature si riferiscono al microclima interno del loro rifugio, non a quelle percepite all’esterno.
Prima del letargo.
Quando le temperature iniziano ad abbassarsi in autunno, alle tartarughe diminuisce l’appetito e sono meno attive, fino ad arrivare al completo digiuno che durerà all’incirca 4 settimane prima di entrare in letargo.
Quindi se notate che la vostra tartaruga non mangia più ma beve solamente, è un fattore del tutto normale. Vuol dire che il suo organismo lavora correttamente e si sta preparando a svuotare l’intestino. Questo avviene perché se dovesse rimanere del cibo nel suo apparato digerente, questo fermenterebbe, causando seri danni o uccidendola.
Quando la tartaruga è pronta sceglie il suo rifugio lontana da ristagni d’acqua e predatori (non per forza quello creato da voi), inizia a scavare e si prepara al lungo sonno nell’attesa della primavera.
Dove fare il letargo?
Potete optare per il letargo all’aperto oppure al chiuso, seguendo delle accortezze, potete garantire un letargo ottimale alle vostre tartarughe. Vediamoli nel dettaglio.
All’aperto:
Nel letargo all’aperto è la tartaruga stessa, secondo il suo istinto, a scegliere il posto più consono, mettendosi al riparo sia da predatori che da gelate proprio come farebbe nel suo habitat naturale.
Ci sono 2 pericoli in cui possono incorrere: il primo sono i ratti, che possono raggiungerla e rosicchiarla mentre lei è incosciente. Noi possiamo aiutarla nella fase della costruzione del recinto, aggiungendo sotto terra una rete a circa 50 cm. Il secondo è il gelo, se ci fossero delle gelate consistenti, la sua vita sarebbe in pericolo. Noi possiamo aiutarla aggiungendo foglie, paglia a fieno nel suo rifugio ed è consigliabile mettere in prossimità della tartaruga una sonda con termo-igrometro, così da essere sempre a conoscenza della situazione.
Al chiuso (letargo controllato):
In questo letargo siamo noi che dobbiamo ricreare in un contenitore il suo rifugio.
L’ideale sarebbe di creare una prima scatola fatta di legno o polistirolo con al suo interno terriccio misto a torba ricoperto da paglia, foglie secche e fieno, da posizionare all’interno di una seconda scatola più grande, con dei piccoli buchi per permettere l’areazione e impedire a roditori di piccole dimensioni di arrivarci, ulteriormente riempita su tutte le superfici con materiale.
Ora che il rifugio è pronto dobbiamo scegliere dove posizionarla. L’ideale sono le cantine o le rimesse non riscaldate e con una temperatura costante, che non scenda sotto i 2°C e non salga MAI sopra i 10°C (ricorda sempre che sopra i 10°C la tua tartaruga di terra si sveglierà e comincerà a consumare le sue scorte a gran velocità).
Ma come scegliere quale letargo fare?
Tutto va in base alla salute della vostra tartaruga, è bene fare una visita di controllo di pre letargo dal vostro veterinario di fiducia specializzato in rettili che saprà indicarvi quale metodo utilizzare. Un controllo completo annuale, infatti, è sicuramente una buona abitudine e il periodo migliore da scegliere è sicuramente l’autunno. Il veterinario, in questo modo, potrà verificare se il peso della tua amica è appropriato e potrà assicurarsi che non ci siano malattie, parassiti, ferite o debilitazioni.
Saltare il letargo.
Di certo saltare il letargo non è una buona abitudine per un animale che in natura è abituata a farlo. Infatti, il letargo, influisce positivamente sulla vita, sulla fertilità e sulla crescita.
Quindi un esemplare sano, deve fare il letargo, a qualsiasi età, proprio come in natura.
Ci sono alcuni casi, però, in cui la tartaruga non può affrontare il letargo:
- Sottopeso. Se è troppo leggera e non ha un buon peso-forma, non avrà le scorte di grasso necessarie per superare serenamente il letargo.
- Ferite. Se ci fossero ferite non guarite, queste si potrebbero infettare durante il letargo.
- Malattia o debilitazione. Se alla tua tartaruga sono state diagnosticate malattie, è meglio farle saltare il letargo.
- Digiuno. Se non ha smesso di mangiare completamente per almeno 2-3 settimane, non è pronta per il letargo.
- Specie esotica. In natura non tutte le specie affrontano il letargo, specialmente le africane, le americane e le egizie.
Per qualsiasi dubbio, comunque, è sempre buona norma rivolgersi al veterinario.
Dove farle passare l’inverno se non potesse affrontare il letargo.
Purtroppo, pensare di tenerla al riparo in casa non è sufficiente. I gradi che noi abbiamo normalmente in casa (19°C-22°C) non bastano per garantirle uno stile di vita sano. La faremmo soffrire inutilmente, in uno stato tra veglia e letargo.
La soluzione migliore è quella del terrario che si andrà ad allestire proprio come per il recinto con uno strato di terriccio, un rifugio, una ciotola per l’acqua e in più una lampada riscaldante e una lampada uv, cercando di mantenere una temperatura che va dai 25°C ai 32°C.
Il risveglio.
Il risveglio avviene generalmente tra la fine di Marzo e l’inizio d’Aprile. In questa fase le tartarughe sono deboli e disidratate. La prima cosa da fare è quindi fornire loro dell’acqua fresca.
Le tartarughe dovrebbero riprendere a mangiare entro una settimana dal loro risveglio con temperature ottimali. Ogni giorno date alle vostre amiche erbe di campo e verdure fresche come il radicchio.
Se gli animali hanno trascorso il letargo all’interno, bisogna verificare che le temperature si siano stabilizzate, gli sbalzi termici sono molto dannosi! Quindi è meglio aspettare un po’.
Speriamo che l’articolo ti sia stato utile!
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